Si... vi voglio proprio dire
Che sogno di partire
Per qualche spiaggia esotica
Ed anche un poco ostile
Poiché non ho perduto
Del tutto ancora il gusto
Di un'avventura vera
Che spazzi via il politico disgusto
E se vi pare strano
Che voglia esser poeta
Vi parlerò di un sogno
Che mi guida alla meta
Cantare senza tregua
Tra le macerie inerti
Per riattizzar nell’uomo
I suoi valori spenti
E se mi segno sempre
Davanti al crocefisso
È perché credo per fede
Di avere un chiodo fisso
È il povero indifeso
Additato con ribrezzo
Che merita il mio sforzo
Senza attenzione al prezzo
Che pagherò di certo
Ad un destino ostile
Che con gli idealisti
Non è certo gentile.
Con questo rap
Amici vi saluto
In un abbraccio
Commosso e muto.
Il crepuscolo dei giorni
Inonda di dubbi il mio sentiero
Un giorno forse sarò dalla tua parte
E risponderò io alle domande
Ostaggio del tuo tempo
Non più del mio
Un lungo sogno
Un po’ d’amore
Per San Crispino
E il suo liquore
Il sorriso bello delle stelle
e… Il freddo intenso sulla pelle.
Un gravissimo lutto ha colpito il nostro collega/amico Maurizio (nella foto in un momento spensierato) a soli 44 anni la Moglie Michela ha lasciato lui e il figlioletto Davide( 11 anni) colpita da un male improvviso. Un nostro collega che ha il suo stesso nome gli ha scritto queste bellissime frasi che riporto "dai un abbraccio a Maurizio anche se non lo conosco personalmente, fagli sentire il mio dolore condiviso con lui ma soprattutto la mia speranza che il dolore di oggi si possa trasformare in forza e amore per il futuro suo e di suo figlio. La sua missione nella vita avrà più importanza...formare, educare un figlio è uno degli atti d'amore più importante...!"
Anch'io mi mi unisco nella Condivisione del suo dolore
Ascoltai le tue lacrime
raccolsi le forze
entrai
o almeno cercai di farlo
nella tua nebbia
gelida e sorda.
Tentai
di camminare
i tuoi passi
respirare
i tuoi affanni
Invano!
Restai
fuori
smarrito
inutile
acerbo
stretto al mio ramo
che prendeva il sole
e vedeva il mare calmo
lontano.
Con la poesia
spalancheremo la notte,
soffocheremo la paura.
Con la poesia
costruiremo l'uomo.
Non l'uomo definitivo
isolato nelle sue verità irrinunciabili,
in certezze assolute,
ma l'uomo
in permanente trasformazione.
L'uomo in viaggio.
L'uomo interrogativo.
Perché la poesia è sempre
(anche se con parole dolci e amabili)
il nucleo tenace
di una rivoluzione.
I Sarà per mano di un postino O di altro messaggero Che verrà di colpo il buio La paura e pure il gelo
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I Sarà per mano di un postino O di altro messaggero Che verrà di colpo un lampo A rischiarare il mio cammino
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II Basteranno poche righe A cambiar il cielo e il fato Tra i secchioni e nel degrado Vagherò disoccupato
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II Basteranno poche righe A cambiar il cielo e il fato Sarà la molla del mio sogno Inseguir un nuovo stato
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