" Gracias a la vida que me ha dado tanto. Me ha dado la risa y me ha dato el llanto, los dos materiales que forman mi canto y el canto de todos, que es mi proprio canto" (Violeta Parra, poetessa cilena)
I
Eravamo rimasti
In attesa di un segno
Un argine al nostro dolore
E poi è arrivata
Un'altra ondata di fango
A colmare l’orlo del nostro sdegno
Spazzando via tutto
II
Ero distrutto
Avvilito
Finito
...poi l’ho visto arrivare
Armato di vanga e sorriso
Si è messo al mio fianco
A scavare
A sudare
A lottare col fango
Altri lo hanno seguito
Ed io
Con lui
Tra loro
Sono risorto
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Sopra nella foto (di Ilaria Miglio) un'antologia di Spoon River rinvenuta nel fango incredibilmente aperta su di un inno alla vita (Edmund Pollard)
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Fenomeno
Ampiamente
Noto
Gestito
Orrendamente
(acrostico di Massimo Belmonte)
Rileggo il tempo come un profondo imbuto
dapprima largo, grande, generoso
ampie spire ci concede
poi in vortice
più stretto
ci dirige
al fondo
al fine
ultimo!
Tu che sgorghi
illibata alla fonte
e che giungi
compromessa al tuo mare
Vorrei tu baciassi
ancor pura
il mio labbro
arso d’atavica sete d’amare.
Un gravissimo lutto ha colpito il nostro collega/amico Maurizio (nella foto in un momento spensierato) a soli 44 anni la Moglie Michela ha lasciato lui e il figlioletto Davide( 11 anni) colpita da un male improvviso. Un nostro collega che ha il suo stesso nome gli ha scritto queste bellissime frasi che riporto "dai un abbraccio a Maurizio anche se non lo conosco personalmente, fagli sentire il mio dolore condiviso con lui ma soprattutto la mia speranza che il dolore di oggi si possa trasformare in forza e amore per il futuro suo e di suo figlio. La sua missione nella vita avrà più importanza...formare, educare un figlio è uno degli atti d'amore più importante...!"
Anch'io mi mi unisco nella Condivisione del suo dolore
Ascoltai le tue lacrime
raccolsi le forze
entrai
o almeno cercai di farlo
nella tua nebbia
gelida e sorda.
Tentai
di camminare
i tuoi passi
respirare
i tuoi affanni
Invano!
Restai
fuori
smarrito
inutile
acerbo
stretto al mio ramo
che prendeva il sole
e vedeva il mare calmo
lontano.
Con voce
serena
mi hai detto
che qualcosa
di nuovo
piccolo e brutto
era dentro di te.
Dentro di me
ha vacillato
il respiro
scompigliato
l’appiglio
e ridotta la voce
a un bisbiglio.
Sono diventato
piccolo piccolo
e tu mi sei parso
un gigante.
Questa prima parte gli era piaciuta, la parte che segue non è riuscito purtroppo a leggerla perché è mancato improvvisamente la domenica del 26/01/2014, tre giorni dopo che l'avevo pubblicata
Stefano
Siamo rimasti più soli
più chiusi, più freddi
senza quel tuo calmo sorriso
raggio di sole
alla pausa caffé del mattino
e nei pranzi strappati al lavoro.
Ormai piove da tanto
Un tarlo ci consuma
da dentro
Aspettiamo,
aspettiamo solo
il tuo rientro.
Qui da noi c’é solo sabbia! Solo sabbia e tanta rabbia. C’é la guerra nelle strade c’é la fame e quel mare da lontano sembra un lago accattivante per un viaggio affascinante per un sogno entusiasmante...
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Istantanea da Lampedusa
In tanti troppi Sulla sabbia ancora calda Distesi Allineati Addormentati Dentro grandi sogni Che non si infrangeranno più Sulle scogliere Ma resteranno Dall’anima cullati
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Che cosa rimane
dei laboriosi tramonti
e dei sogni sognati lassù.
Che cosa rimane
delle giovani vite
recise dall'incuria
e dal fato.
Rimane il tracciato
di gesti e parole.
Rimane il ricordo
indelebile ai cari.
Rimangono i fogli
di mille giornali
il magone
dei telegiornali
che un dì...
dimenticheremo
per nostra pietà.
L'entusiasmo
Aggrappato alla bandana
E' rimasto senza gregari
Al bivio.
Solo quelle tue buffe orecchie a sventola
Ali impazzite sulle cime
Ti hanno seguito
In gelida picchiata
Al traguardo
L'ultimo.
Ti amerò!
Ti amerò!
Ti amerò fino in fondo al bicchiere!
Inebriati
l’olfatto e la vista
dischiudi baciando le labbra
accarezzi
scendendo la gola
raggiungi euforico il cuore
(sei un po’ come l’amore!)
saltellando
arrivi
su in testa
orsù, è un giorno di festa!
Barcollo, raggiungo la “Fiesta”
parto come un fendente
addio amata patente!