dedicata all'amico/collega Stefano Ferrando
Con voce
serena
mi hai detto
che qualcosa
di nuovo
piccolo e brutto
era dentro di te.
Dentro di me
ha vacillato
il respiro
scompigliato
l’appiglio
e ridotta la voce
a un bisbiglio.
Sono diventato
piccolo piccolo
e tu mi sei parso
un gigante.
Questa prima parte gli era piaciuta, la parte che segue non è riuscito purtroppo a leggerla perché è mancato improvvisamente la domenica del 26/01/2014, tre giorni dopo che l'avevo pubblicata
Stefano
Siamo rimasti più soli
più chiusi, più freddi
senza quel tuo calmo sorriso
raggio di sole
alla pausa caffé del mattino
e nei pranzi strappati al lavoro.
Ormai piove da tanto
Un tarlo ci consuma
da dentro
Aspettiamo,
aspettiamo solo
il tuo rientro.