" Povero verso: Diverso/col mio verso/talvolta come disperso/nel mio universo. "
E che tipo di forma ho voluto dare al mio verso?
Tenue e sincero
fiamma di cero
semplice e chiaro
luce di faro
trasparente e fluente
acqua di sorgente.
La parola usata è quindi quella di tutti i giorni, quella masticata in famiglia a tavola, quella che tutti, proprio tutti devono capire..... io non mi posso permettere e non voglio escludere nessuno dalla comprensione dei messaggi che intendo porgere.
Perché poesia?
Per rendere più sopportabile
L’idea che avevo di me
Presi due fogli
Una penna
E cominciai
A flirtare con te
Ti baciai di nascosto
Tra i banchi
Marinammo la scuola
gli esami
entrammo
in caserme ed ospedali
affrontammo insieme
la vita
il lavoro
periodi di silenzio e di vuoto
più le brutte che le belle stagioni
Ci donammo agli amici
ai compagni di viaggio
ricevemmo gli applausi e gli schiaffi
….giungeremo alla fine orgogliosi
dei nostri figli
presuntuosamente immortali
Per dare valore al lavoro, ai gesti, alle scelte
per dare un senso alla sveglia, al viaggio lungo o breve che sia
per stare vicini a quelli che il lavoro non ce l’hanno più, o non l’hanno mai trovato
per esortarli a non mollare, a indirizzare sempre la loro prora verso il nuovo “sogno”.
(Poesia deriva dal termine greco “poiesis”, che significa “creare”...)
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