Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi
chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità
Vorrei arrivare al varco con pochi, essenziali bagagli,
Liberato dai molti inutili,
Di cui l’epoca tragica e fatua
Ci ha sovraccaricato…
E vorrei passare questa soglia
Sostenuto da poche,
Sostanziali acquisizioni
E da immagini irrevocabili per intensità e bellezza
Che sono rimaste
Come retaggio.
Occorre una specie di rogo purificatore
Del vaniloquio
Cui ci siamo abbandonati
E del quale ci siamo compiaciuti.
Il bulbo della speranza,
Ora occulta sotto il suolo
Ingombro di macerie
Non muoia,
In attesa di fiorire alla prima primavera.
Lunga lingua d'asfalto
La valigia che pesa
E l'insolvenza
Come ultima offesa.
A ccogliersi
M agicamente
I ncontrandosi
C amminando
I nsieme
Z igzagando
I ntorno
A ll’amore
Ti valuterò
Anche quest’anno ti valuterò
Mi costerà fatica farlo
Mi costerà energia dirti
Quello che forse sai
E non vuoi capire
mi peserà tanto dirti
Quello che non vorresti sentirti dire
Ti dirò
Dove per me sbagli
Dove per me fai bene
E potresti con uno sforzo
Piccolo o grande che sia
Fare ancora di più e meglio.
Te lo dirò
Non certo per ferirti
Non certo per giudicarti
Lo farò
Per darti, magari anche con forza
Lo schiaffo di una madre
Che indirizza al buon viaggio
Verso grandi sfide
Che consentano di stimarti un domani
Quando forse bilanci e valutazioni
Sarai Tu a farli
E non più io.
Scomparso
Finalmente!
E per sempre
Dal tuo presente.
il tuo responsabile
Ce verre vidé
seul object
de mes caresses
souvenir d’un temps fichu
parmis les filles
et leur fesses
Ce verre
ilot poussé
au milieu de mon ivresse
chante
un monde beau e con
plein de fleurs e de tendresse....Di quelle mura
schiaffeggiate dal tempo
e condite dal sale
mi mancheranno i profumi
dei cibi pregiati
indovinati coi gatti
tra le barche affamati.
Quando il sole
Regala l'ultimo sorriso
Il pigro tonfo dei remi in mare
Culla il mio sogno
Culla il mio sonno
Che vorrei eterno.
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.