Oggi, 9 aprile, è il compleanno di Stefano.
Probabilmente, refrattario agli auguri come è sempre stato, sarebbe lui a farli a noi, magari con questa bellissima poesia del suo grande maestro.
Vi auguro sogni a non finire
la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere all'affondamento,
all'indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.
Jacques Brel
Approfittiamo per pubblicare qui anche un messaggio arrivato da Sergio dopo la lettura della newsletter di febbraio:
Ciao Stefano.
Rileggere la newsletter di febbraio fa male e bene. Mai avrei pensato che tanti, sommessamente, nascostamente come un fiume carsico, ti volessero bene coi fatti, non con i pensieri di Facebook.
Gente insospettabile, però sempre presente durante la tua malattia, ben più di me, che pure abitavo più vicino di loro. Gente che si è prestata, si è data da fare per darti una mano concretamente e per farti sentire la loro reale vicinanza. Faccio fatica a crederlo; non che tu non lo meritassi, al contrario, ma lo sai, sono alquanto disincantato e pessimista circa l'animo umano, la riconoscenza, l'amicizia, che considero merce rara come le pagliuzze d'oro puro nel Ticino.
E così voglio dirti che sono contento di sorprendermi di fronte a tante testimonianze di amore di cui ho saputo, e anche di tanti scritti (e non sono che la punta di un iceberg) di chi ha voluto lasciare qualcosa di sé come chi incide il suo amore sul tronco di un albero o lo scrive su un muretto perché resti.
Stefano, ti voglio dedicare questi versi (non ti scandalizzare, tu che sei un poeta vero) e accettali in tuo onore perché parlano di te a anche di tutti quelli che sono riusciti a sorprendermi.
L'artista
Non basta un pentagramma
per fare melodia
Non basta un dizionario
per fare una poesia
Ci vuole ispirazione
Ci vuole fantasia
Scintilla divina (la gibigiana)
La gibigiana da uno specchio rotto
riflessa in ogni singolo frammento
t'abbaglia gli occhi e non ti sembra vero
che in ogni scheggia brilli il sole intero
Ciao, Stefano.
Sergio