Stefano Cosulich

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 13:03

Tentativi

Ricordi il profumo

inebriante

eccitato

dei primi passi

dei primi baci

alla vita.

 

Prova a riassaporarlo

anche oggi

chiudendo gli occhi

agli specchi

impietosi

del tempo

(dove noia e paura

si alternano al tennis

dei nostri incubi diurni).

 

Prova a risettare

il silenzio

nel cuore

prima di  far planare

il pensiero

su nuovi scenari di vita.

 

Prova a rischiare

un sorriso

un bel gesto

a non prendere

troppo sul serio

la nube di pioggia.

Prova a vedere

solo del sole

la luce

e rifletterne

negli altri

i suoi raggi.

 

Prova a salutare

con la mano

bambina

gli adulti

che incontri nel viaggio

possibili compagni di giochi

 

Prova e riprova

ad essere tu

ad agire da folle

nelle regole in gioco

a cercar la vittoria

senza odio ne astio!

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:53

Interstizi (Francesco Varanini)

Ho conosciuto palombari,
piloti di Cessna e di bob,
commercianti di monili, portaborse,
poeti d’avanguardia, guardiacaccia,
ali destre, catchers,
veterinari, collezionisti di farfalle,
autisti di ambulanze, falegnami,
studiosi di cimbro e di eschimese
ma per l’Azienda solo anonimi impiegati
al massimo, di primo livello.



Francesco Varanini

Scrivere poesie è un modo per intrattenere rapporti con se stessi. Un modo per immaginare, sognare, non dimenticare. Ed anche un modo per prendere appunti rapidi durante le riunioni di lavoro. Per fissare atmosfere e situazioni emotive. Ancora, e infine, scrivere poesie è un modo per dire quello che non può altrimenti essere detto.

La poesia nasce da un profondo bisogno personale. Nasce per restare forse per sempre inedita, e nota solo all’autore. Non per questo è inutile. Non per questo deve restare nascosta.
La scrittura poetica può essere applicata a qualsiasi oggetto, dal tema più privato e personale, legato ad emozioni e affetti, all’argomento ‘di lavoro’.
Quando lavoravo come Responsabile Organizzazione presso una grande industria, spesso scrivevo poesie. Per ricordare, e per comunicare alle persone coinvolte tutto quanto non poteva essere espresso in riunioni, documenti e procedure e ordini di servizio. Quei versi sono ora raccolti in T’adoriam budget divino. Critica della ragione aziendale, Sperling & Kupfer, 1994.

 

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:43

Il Curriculum e....una ricetta

Fogli senz’anima

si agitano scomposti

sulla scrivania

in attesa

del processo

del verdetto

dell’archiviazione.

 

La disperazione

imprigionata

in poche righe

batte la pista

alla rassegnazione

del non letto

del non considerato

del non chiamato.

 

Date, numeri, nomi

esperienze dolci e amare

inseguono implacabili

e monotone

occhi distratti

indaffarati

insensibili.

 

Forse basterebbe riscrivere

il pregresso

con simpatia e a colori 

non negando

per futuro un sogno

e a condimento

un pizzico d’amore!

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:39

La solitudine

Spesso la bramo

come un’oasi nel viaggio

ma spesso è Lei

a sorprendermi spietata

 

Mi cinge i fianchi

con le sue lunghe braccia

mi accarezza la fronte

con le sue fredde mani

 

Sempre accompagna

i miei passi in ruolo

tra le tempeste

d’ansia e di dubbio

 

Sorella, amante

non mi abbandona

nell’ardua scelta

dei miei sentieri

 

Sarà suo

il geloso schiaffo

se in qualche gregge

cercherò riparo

 

Sarà anche suo

l’ultimo mio bacio

tra le  sofferte coltri

nell’ultimo mio letto.




"Nessuno  può giungere alla vera profondità dell'altro; ogni incontro, per quanto possa sembrare bello, in fin dei conti non fa altro che narcotizzare l' insanabile ferita della solitudine " (Joseph Ratzinger)

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:34

Il Clochard


Percorrerò le strade

Zoppicando

 

E rovistando

Giungerò a sera

 

Sera dopo sera

Arriverò all’estate

 

Nei cartoni la notte

Raggiungerò l’inferno

 

Quando l’autunno

Lascerà all’inverno

 

Il mio rabbrividito sogno

Di altra estate

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:26

La Fabbrica

Luogo di eroi

di gesta incuranti

del caldo

del freddo

delle varianti.

 

Vietato fermarsi

sedersi

distrarsi

vietato lagnarsi.

 

Luogo di eterna tenzone

tra l’uomo

e l’automazione

dove un dì  tambureggiavano

cottimo e taylorizzazione

 

Oggi inesorabili incedono

la globalizzazione

la delocalizzazione

......

lo smantellamento!

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:16

Dov'è finito ?

Dov'è finito il calore dei gesti

il saluto per il saluto

e non per il conto

che deve tornare ?

 

Dove sono finite le strette di mano

calde, forti e sincere

e il piacere

delle belle atmosfere ?

 

Relazioniamo ormai

solo coi tasti delle tastiere

specchiandoci

in egocentrici monitor

senza parere!

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:11

L'entusiasmo del posto fisso / Impiegati

 Passi pigri

 Pesanti sospiri

 Cravatte col nodo scorsoio

 Camicie fradice di pazienza

 E…
 I vestitini per evadere un poco!

Mercoledì, 02 Gennaio 2013 12:05

I Capi turno

Voi li vedrete sempre

nelle pallide albe invernali

nelle sere più calde

nelle notti più buie.

 

Voi li vedrete sempre

come raggi di faro

attraversare d’un fiato

l’ufficio e il reparto

per avvicinarsi

al problema

alla macchina

all’uomo.

 

Voi li vedrete sempre

indomiti

lottare coi draghi

coi mostri

coi muri.

 

Voi li sentirete sempre

vicini

alleati

complici

per il miglior futuro.
Mercoledì, 02 Gennaio 2013 11:56

Il Product Manager

Accompagnerai alla luce
i tuoi prodotti
e sempre veglierai
che siano i più belli e sani
agli occhi altrui.
Dovrai sentirti il miglior padre
senza aver necessariamente goduto nell’amplesso
e spesso correrai
per liberar da inciampi
il loro viaggio
che sarà anche il tuo
il nostro
      in questo mare.
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