Inseguire i principi,
l'equità
la giustizia
Fino al pianto
al silenzio
alla croce
In ogni parola
attimo
gesto
della quotidiana tenzone
Dove impera chi grida
chi morde
chi bara
Dove variopinte processioni di sogni
Si infrangono
in falsi sorrisi
promesse
certezze
Dove perfetti automatismi
Estrudono
la nostra coscienza
Frantumano
la nostra pazienza
E la nostra rabbia….
Alimenta la forza di credere e lottare
Per qualcosa che non abbiamo mai smesso di amare.
di gennaio 2013
Sei senza lavoro
e non solo
chi sei?
Una parte di te
si è perduta
strappata
lasciata agganciata a quel posto.
Ma non ti arrestare
in un vicolo cieco
riprendi il tuo mare
ritrova il tuo cielo.
Rincorri la voglia
la forza
di fare
sognare
qualcosa di nuovo
riprendere il volo.
Non farti ingannare
sei tu il dono
da amare.
Come una madre
il figlio
l'occhio proteso
sulla culla
vegli
che sia liscio il fianco
perfetto il gancio
ed il colore.
Quasi una carezza
il gesto
di riassettare il lotto
inginocchiato
tu che per maestria
meriteresti un trono.
Un’ amorevole accortezza
annotar sui fogli
peso e misure
di quel tuo estruso
per serbar memoria
del tuo lavoro
e per il buon uso
di quelli che
verranno.
E ti sorprenderanno
anche la notte
avvinto
tra le tue linee
immerso
in un intenso
e doloroso
amplesso,
le mani
sapienti
e forti
scorrere
sul corpo
e i fianchi
di quelle
volubili
compagne
di misteri
pregne (le macchine).Svelarli
il tuo destino
dagli infiniti e
funzionali frutti.
Il premio?
Vederli ovunque
canalizzare il mondo!
Saperli ovunque
abbracciare il mondo!
(di un collega operaio turnista che vuole mantenere l'anonimato)
Guido da appena dieci minuti e già ti desidero.
Trovo il coraggio per andare avanti cercando di annullare la distanza che mi
separa da te.
All'interno di queste mura ci studiamo con infinita dolcezza,
complici di sguardi rubati.
Sei il sogno di molti ma nessuno potrà amarti più di me.
Ci sono notti in cui passano ore prima di poterti sfiorare e questa attesa è
forza e condanna.
Uno di fronte all'altra
mi potrò appagare del piacere
che il tuo tocco mi procurerà.
Una mano forte e sicura,
con studiati e passionali gesti ti sfiora.
Finalmente sei mia,
dolce macchinetta del caffè.
Il tornio gira
gira e rigira
tra le tue magiche dita
e un corpo nuovo e lucente
nasce e rinasce sempre
riconoscente
del tuo tocco sapiente
....e una pioggia
di truccioli
cosparge d’argento
il suolo
ai tuoi piedi.
VERSIONE IN LINGUA FRANCESE
Le Roi Tourneur
Le tour tourne
tourne, tourne
entre tes doigts complices
et un nouveau corps
naisse et reconnaisse
ton attouchement
savant
magique
... et une pluie metallique
d’étincelles
couvre d’argent
le sol à tes pieds.
L’orchestra
ha già suonato
musica e spartiti
starete tutti a casa
con mille garantiti
e poi...con questo caldo
potrete fare altro!
E mentre questa manna
scende generosa
s’innalza folle un grido
di scempio perpetrato
s’alza in stereo un urlo
rauco e disperato
non avrò più un lavoro
in questo bello Stato!
Difendere la fabbrica
come una trincea
dagli attacchi proditori
e subdoli della globalizzazione
Difenderla come una bandiera
dalle malinconie dei nostri regnanti
Difenderla per il nostro destino
per il domani di giovani
senza futuro
Difenderla come una certezza
dallo smantellamento e dalla rovina
Difenderla come un diritto
è un nostro preciso dovere.
Un tavolo freddo
pareti distanti
due fogli
una penna
là in piedi
da soli
al centro di tutti gli sguardi
un uomo
una donna
forse un padre
una madre
aggrappati
a un presente
che muta
vacilla
sgomenta.
Liturgia di parole
di firme
e poi il vuoto.
Non ci sarà più la sveglia
la strisciata all’ingresso
il caffè del mugugno
la fuga alle cinque.
Solitudini piene
di silenzi e di ansie
riempiranno
le stanze...
E il fruscio
malinconico
della carta spedita.