(Mario BENEDETTI, 1920-2009, poeta uruguayano)
Ogni tanto bisogna fare
una pausa
contemplarsi
senza l'abitudine quotidiana
esaminare il passato
dato per dato
tappa a tappa
mattonella per mattonella
e non piangersi le menzogne
ma cantarsi le verità.
Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
di giugno 2012
di luglio 2012
Domestico di un ciel
livido e variabile
di man rovesci prodigo
Alacre e servizievole mi aggiro
tra i membri dell'orchestra
perché trionfi il suono
perché si elevi l'uomo
Sognare un impossibile sogno Avere l’anelito di chi va Bruciare di una possibile febbre Partire per dove nessuno parte Amare fino alla lacerazione Amare anche troppo anche male Cercare senza forza e senza armatura di raggiungere l'inaccessibile stella |
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Rêver un impossible rêve Porter le chagrin des départs Brûler d'une possible fièvre Partir où personne ne part
Aimer jusqu'à la déchirure Aimer, même trop, même mal, Tenter, sans force et sans armure, D'atteindre l'inaccessible étoile |